ASSEMBLEA NAZIONALE A.C.I.R

FERMO – Cucina e cultura ben si sposano tra i vicoli di Fermo. Cucina è quella provata e applaudita nella sala dell’Astoria dove si è chiuso il percorso ‘Cuspide della triade Sacra’ all’interno del festival regionale dalla Vigna alla Tavola. Cultura è quella offerta a venti cuochi arrivati da ogni angolo d’Italia per l’assemblea annuale dell’Aric a cui è stata mostrata la città con le sue bellezze. Merito della guida-tour operator Emanuele Luciani e del gruppo capitanato dal ristoratore Guido Tassotti e dalla progettista Anastasia Nicu.

Luciani, cena di chiusura. Come è andata?

“Una serata di gala al termine di un percorso che ha coinvolto dieci ristoranti, 26 cantine e 40 vini”.

Vetrina importante?

“Un format vincente, diamo merito alla Regione di avere avuto una idea del genere. Poi ogni progetto ha messo del suo. Quando durante una delle nostre tappe sono arrivati i blogger nazionali ci sono state 4milioni di visualizzazioni, tanto per fare un esempio di ritorno immediato”.

Feedback dei protagonisti?

“I ristoratori molto contenti, a tal punto che vogliono riproporre questo format, cena e vino, tra gennaio e marzo. In molti hanno compreso che fare squadra è qualcosa che funziona. E così già pensiamo a nuove progettualità”.

Luciani, come dare seguito alla ‘Cuspide della triade sacra’?

“Intanto, Giaconi editore pubblicherà un romanzo illustrato diviso in due parti. La prima dedicata alle giornate, al viaggio tra vino e cibo, la seconda con schede tecniche sulle cantine. Noi vorremmo arrivare a marzo dell’anno prossimo, quando uscirà un secondo bando regionale ‘Marche dalla vigna alla tavola’ con una squadra che funziona e cresce”.

Sarà contento l’assessore Carloni, non vi fermate all’uso dei soldi regionali.

“Tutt’altro. Diamo un senso al bando con una progettualità che non finisce. Per la prima volta un bando non termina con i soldi della regione, ma va avanti stimolato dai privati. L’enoturismo è una strada che una volta imboccata può solo diventare più bella”.

Come è nata l’idea di abbinare alla cena in programma la visita dei cuochi?

“Abbiamo ospitato una delegazione da tutta Italia: dal Piemonte alla Sicilia, inclusa la professoressa dell’Urbani Sabrina Attanasio con alcuni allievi, la prima assemblea nazionale dell’Acir a Fermo. Una ventina di cuochi sono stati conquistati da Torre di Palme, dal palazzo dei Priori, dal nostro territorio. Che gli abbiamo mostrato in ogni aspetto, produttori e prodotti tipici inclusi. Questo focus è stato un unicum all’interno della Cuspide della triade sacra”.

Squadra vincente non si cambia, anche per il futuro?

“Capofila del progetto è il ristorante Astoria, la progettatrice Nastasia Niku. Alla chiusura hanno partecipato i sindaci dei comuni coinvolti durante le dieci tappe, il consigliere regionale Marinangeli, la commissaria alle pari opportunità Maria Lina Vitturini conquistata dal fatto che la progettista sia una under 30. Poi, chiaro, che se non ci fosse stata la mano dei cuochi Tassotti, Giammarini, Sgariglia e Anico tutto sarebbe stato più difficile”.

CUCINA E TERRITORIO: oltre 100 chef alla Pescheria di Catania per tornare ai veri valori del cibo

CATANIA – Appuntamento, tra i banconi della storica Pescheria di Catania, con i cuochi giunti in Sicilia da diverse regioni d’Italia.

Scegliamo di valorizzare le risorse locali, gli ingredienti del territorio, le varietà autoctone, quelle che fanno la differenza tra un piatto convenzionale e una ricetta che valorizza territorialità e stagionalità”, spiegano gli organizzatori dell’Associazione Cuochi e Pasticceri della Provincia Etnea, che da ieri fino a martedì 16 accolgono gli oltre 100 chef per un convegno di categoria al President Park Hotel di Acicastello.

Gli ospiti del convegno “Cuochi e pasticceri ieri, oggi e domani” sono i cuochi professionisti che hanno codificato la cucina italiana con ricette diventate famose in tutto il mondo e che ora guardano con diffidenza alla più spregiudicata evoluzione dell’arte culinaria e della pasticceria.

Non ci riconosciamo più in una cucina fatta di piatti ideati più per essere fotografati per i social che per essere assaporati”, dicono chef che hanno ideato i primi concorsi di cucina, guidato i vertici della Fic (federazione nazionale dei cuochi), insegnato nei primi Istituti Alberghieri d’Italia e formato intere schiere di giovani cuochi, esportato all’estero la tradizione gastronomica italiana, come Giorgio Nardelli, Gaetano Ragunì, Paolo Caldana, Fabio Tacchella, Rossano Boscolo, Gerardo Novi, Sergio Mei, Antonio Creti, Carmelo Chiaramonte e tanti altri grandi nomi che saranno riuniti a Catania per questa occasione di certo eccezionale e senza precedenti.

Non vogliamo che il nostro impegno che tanti frutti ha dato finora, evapori di fronte a una moda che prevede porzioni tanto piccole che fanno sentire la necessità di mangiare un panino a fine pasto. E soprattutto non vogliamo che la nostra immagine professionale, costruita con sacrificio e costante impegno fino a diventare una posizione socialmente ambita, diventi un’effimera corsa alla collezione di ‘like’ e una forsennata cattura di stelle, mentre dovrebbe avere come vero e inderogabile obiettivo la soddisfazione delle esigenze del cliente, nel rispetto della salute dell’uomo e dell’ambiente, della sostenibilità delle risorse e della stagionalità, della cultura locale e delle tradizioni”.

Il programma del convegno – spiega il presidente dell’Associazione Cuochi e Pasticceri Etnei, Angelo Scuderi – prevede alcuni momenti di confronto con le testimonianze degli chef che rappresentano la memoria storica della cultura gastronomica italiana, degustazioni di piatti della tradizione, dimostrazioni e occasioni di intrattenimento, ma anche alcuni momenti di incontro con gli studenti degli Istituti Alberghieri della provincia etnea con i quali sono previsti dibattiti sui nuovi orizzonti della professione, spaziando dalla cucina delle intolleranze alimentari, alle cotture non convenzionali, all’utilizzo di spezie e superalimenti”.

TRIADE SACRA E ASSEMBLEA NAZIONALE A.C.I.R

Le serate della triade sacra continuano e con grandissimo successo.ieri serata romana alle loggette di Falerone. Sono rimaste tre serate ( il29 ,il5 e l’8 novembre) ricordate che per l’8 ci sarà anche a partire dalle ore 11 l’arrivo delle delegazioni delle associazioni cuochi da tutta Italia,siete tutti invitati a partecipare ,vi rimando la locandina con il programma. Ricordo anche che sono a disposizione diverse giacche ufficiali per chi partecipa

CRUDI IN ITALIA

Chiesa di San Francesco -Asciano 02 ottobre 2021

A.C.I.R 

Appuntamento ad Asciano sabato 2 ottobre per la V edizione di Eccellenze di Gusto nel corso della quale si assegnano tradizionalmente gli storici Premi “Crudi in Italia”, Premio nazionale dei prodotti caseari a latte crudo; “Pepe e Sale”, Premio nazionale del salume d’eccellenza, e il Premio Internazionale “Il Cibo della Terra” riconoscimento alla capacità di esprimere con una immagine Ambiente, Cultura e Alimentazione.

In questa giornata focus su “Crudi in Italia” e concorso fotografico “Il Cibo della Terra”. Nei prossimi mesi il Premio “Pepe e Sale”.

Aset, l’associazione Stampa EnoGastroAgroAlimentare Toscana, è partner della manifestazione e partecipa con alcuni suoi soci giornalisti alle due giurie dei premi e al convegno.

Stretta tra globalizzazione commerciale e logiche della grande distribuzione, l’eccellenza alimentare è oggi sinonimo di memoria, fare gentile e sapiente di un tempo meno opulento ma assai più genuino. Una critica ad una modernità troppo condizionata dagli standard e poco appassionata all’unicità. Quel tratto distintivo che si ritrova nei territori e nelle migliori esperienze contadine in campo alimentare. Siamo nelle Crete Senesi e niente è meglio degli aspri contrasti locali per esaltare il valore artigianale della lavorazione casearia a latte crudo.

La manifestazione ha debuttato nel 2016, registrando una notevole crescita esponenziale. Il numero di partecipanti è passato dalle iniziali 27 aziende alle 107 dell’ultima edizione, mentre per i prodotti in gara da 73 a oltre 230 campioni. Un eloquente segnale che certifica l’attenzione sempre crescente delle imprese artigiane del territorio e non, per quegli eventi che sanno valorizzare il tema della qualità, la compatibilità ambientale della produzione, l’interazione tra allevamento e nutrizione; temi fondamentali per ogni filiera d’eccellenza.

Per la valutazione dei prodotti ogni anno è impegnato un gruppo di lavoro scientifico con il compito di passare ai raggi x le proprietà organolettiche delle specialità a confronto, a cui fanno seguito convegni di approfondimento sui protocolli di produzione. A fare cassa di risonanza alle finalità morali di questa iniziativa la totale gratuità della manifestazione. Nessuna quota d’iscrizione è richiesta alle aziende partecipanti e nessun biglietto a carico del pubblico invitato alle degustazioni.

“Se è vero che l’uomo è ciò che mangia” – spiega Gianfranco Giannetti, presidente e animatore dell’iniziativa – la frase si rivela ancora più emblematica se prendiamo in considerazione i prodotti caseari a latte crudo. Non solo l’uomo è ciò che mangia, ma è anche ciò che ha mangiato l’animale da cui sono ricavati i prodotti caseari. Infatti il latte risente direttamente ed in maniera determinante sia dell’alimentazione sia delle condizioni di vita dell’animale stesso.

Inoltre, per la realizzazione di prodotti caseari a latte crudo, gli standard igienici e sanitari devono obbligatoriamente essere altissimi ed i tempi di stazionamento del latte tra la mungitura e la successiva trasformazione estremamente limitati, così da evitare possibili proliferazioni microbiche involontarie. La qualità dei prodotti caseari a latte crudo si innesta nelle tradizioni locali che permettono di realizzare prodotti estremamente qualificati e diversificati al contempo. Organoletticamente distinti sia dalle caratteristiche di lavorazione, sia da microclima e microflora di stagionatura”.